Ciao ragazzi e ragazze, siamo nel pieno dei festeggiamenti del Carnevale e riaffiorano nella mia mente vecchi ricordi d’infanzia, quando le mie maestre mi insegnavano allegre filastrocche che riempivano di gioia le mie giornate!
Una su tutte era “Carnevale vecchio e pazzo” di Gabriele D’Annunzio, divertente filastrocca contenuta nella raccolta “Versi d’amore e di gloria”, due volumi dedicati all’opera poetica dell’autore.
Il primo volume contiene: Primo vere, Canto novo, Intermezzo, Elegie Romane, L’Isottèo, La Chimera, Poema paradisiaco e Odi navali. Il secondo volume: Maia, Elettra, Alcyone, Merope e Canti della guerra latina.
Vi riporto con immenso piacere il testo di “Carnevale vecchio e pazzo”per celebrare questo giorno come i “vecchi tempi”.
Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia a un pallone.
Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso,
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia..
Così muore Carnevale
e gli fanno il funerale,
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato.
Gustando migliaccio, ciambelle, frappe e castagnole.. approfitto per augurarvi BUON CARNEVALE! 🙂