Gaeta: meraviglie da scoprire!

Oggi vi presentiamo una nuova rubrica dedicata ai viaggi.
Primo itinerario da noi personalmente visitato si trova in provincia di Latina, una bellissima cittadina di mare che incanta ogni turista: Gaeta.
Oltre all’affascinante lungomare e alla deliziosa Tiella (focaccia tipica ripiena) Gaeta ha molto da donare ai suoi visitatori.
Prima tappa del nostro viaggio è stata “La montagna spaccata”, dopo una scalinata di 35 gradini davanti ai vostri occhi comparirà uno spettacolo unico, la profonda e suggestiva fenditura centrale che secondo la tradizione cristiana si sarebbe formata dopo la morte di Cristo.
All’ingresso del sito archeologico potete ammirare la maestosità della Chiesa dedicata alla Santissima Trinità, che fa in un certo senso da cuore e snodo dei tre percorsi visitabili.
Sul lato destro potrete percorrere un corridoio che riporta sulle pareti le stazioni della Via Crucis, opera di R. Bruno (1849) su raffinati riquadri in maiolica, hanno catturato la mia attenzione i versi di Metastasio, riportati sotto ogni riquadro.
Incuriositi dalla leggenda della “Mano del Turco” siamo scesi lungo la scalinata che porta all’interno della montagna, lungo la stretta spaccatura della montagna. Potrete notare nella roccia impresse cinque dita, che secondo la leggenda si sarebbero formate nel momento in cui un marinaio turco miscredente si era appoggiato alla roccia che per volere divino era divenuta morbida.
Questo è un luogo ricco di fede, mistero e incanto, vedere il giaciglio in pietra di San Filippo Neri è stata un’esperienza unica, si narra che il Santo visse all’interno della montagna spaccata ed ancora oggi è visibile il suo “letto” in pietra.
Nel 1434 da uno dei due costoni della montagna si staccò una roccia che andò ad incastrarsi tra le pareti della grande fenditura. Su di esso venne edificata una suggestiva cappella in onore del S.S.Crocifisso (sec. XIV).
Il luogo fa da tomba al generale napoleonico Alessandro Begani, che comandava la Piazzaforte di Gaeta durante l’assedio del 1815.
Infine salendo sulla piccola cupola potrete ammirare lo strapiombo su cui è stata costruita.
La Grotta del Turco è un luogo magico, attraverso una scalinata di 300 gradini (oggi solo 60 a causa di rovinose frane che hanno bloccato il tragitto) si può scendere fino a livello del mare. Storicamente tale grotta serviva da rifugio alle navi saracene, nel IX secolo ai tempi del Ducato di Gaeta, queste fenditure permettevano di attaccare a sorpresa le navi in transito con lo scopo di saccheggiarle di ogni carico.
Ultimo, ma solo in ordine cronologico della nostra visita, è il percorso del Parco regionale urbano Monte Orlando (Riviera di Ulisse), che si estende per 89 ettari di cui 59 di area terrestre e 30 di area marina. Il Parco rappresenta la parte terminale del sistema montuoso degli Aurunci, il mare ha contribuito a dare forma al promontorio con il suo moto ondoso, incidendo e modellando le rocce.
Particolare attenzione va data alle fortificazioni militari, costruite all’esterno e all’interno dell’attuale Parco, tanto da rendere Gaeta una fortezza strategica per il Regno di Napoli.
Salendo lungo l’itinerario guidato il panorama è suggestivo, tutt’intorno la riserva naturale vi lascerà estasiati, ogni tipo di flora e fauna marittima vivono indisturbate in quest’area protetta.
Alla sommità del Monte Orlando, molto vicino al grande faro, sorge il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, edificato intorno al 22 a.c. come monumentale sepoltura del valorso generale di Cesare. La tomba di forma cilindrica risulta essere tra le sepolture di tale tipologia meglio conservate di tutta la romanità. Alto oltre 13 metri, all’interno è presente una copia di statua di generale romano, da molti identificato come Planco.
Infine su una terrazza in cima al promontorio, domina e protegge tutto il Golfo di Gaeta la statua della Madonna Ausiliatrice, vero simbolo per la cittadina.
Se avete modo e possibilità non lasciatevi sfuggire l’occasione di visitare questi luoghi incantati, Gaeta è uno scrigno di magia!

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