Autobianchi A112

In questo appuntamento della rubrica “un volante in mano” voglio parlarvi di una superutilitaria che ho molto a cuore.
Chi di voi non ha mai visto una splendida A112 girare per le strade del proprio paese?
Bhè! E’ difficile non notarla, una piccolissima ma accattivante utilitaria, è stata creata dalla casa automobilistica italiana Autobianchi nel 1969 per combattere l’ingresso in italia della “MINI”. La britannica in quegli anni aveva riscosso un notevole successo di vendite tra giovani e soprattutto donne, tanto da spingere l’ingegnere e designer italiano Dante Giacosa a proporre questa rivoluzionaria auto a trazione anteriore, mantenendo una linea elegante seppure con piccole dimensioni.
Alla presentazione nel Salone di Torino il successo fu tale che le vendite arrivarono subito e nonostante la casa costruttrice continuava ad ampliare le linee, la produzione non riusciva a soddisfare le domande, tanto da costringere gli aspiranti proprietari ad attese fino a dodici mesi.
La produzione della A112 durò ben 17 anni, nei quali la casa propose 8 restyling oltre ad alcuni modelli più rari.
Il motore era un quattro cilindri in linea 903 cm³ di cilindrata con ben 44 CV, il cambio era manuale a 4 rapporti il quale permetteva di raggiungere i 140 Km/h.
Nel 1971 la casa decise di ampliare la gamma con la versione E con finiture più curate ed il tetto con verniciatura contrastante e l’Abarth, una versione sportiva realizzata da Carlo Abarth che vantava un motore 1050 cm³ che erogava 70 CV.
Immediata fu l’omologazione della versione Abarth nel mondo delle corse e visto il gran successo riscontrato nelle specialità come Rally, Salita e Regolarità, la Fiat decise di organizzare nel 1977 il “Campionato Autobianchi A112 Abarth 70 HP” che durò fino al 1984, il quale si rivolgeva a giovani aspiranti piloti che con una spesa accessibile potevano farsi notare nel mondo delle corse. Piloti di fama mondiale come Bettega, Cinotto e Cunico presero parte all’epoca proprio a questo campionato.

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